Gli studenti dell’Angeloni incontrano culture lontane
Il 17 dicembre 2021 gli studenti delle classi 3°A e 3°B del Liceo delle Scienze Umane F. Angeloni di Terni hanno partecipato ad un incontro con alcuni membri dell’Associazione Makì di Roma, attività organizzata dalle prof.sse Antonella Bravi e Rosanna Lucia Adriani all’interno del progetto “Il valore del cibo nella società contemporanea”. Il progetto Makì è un’idea nata da un’esperienza concreta all’interno del Laboratorio 53, creato nel 2008, dove durante gli incontri condotti direttamente dai rifugiati e dai richiedenti asilo del gruppo di auto-mutuo-aiuto dell’associazione, ci si è accorti che alcuni erano veramente bravi a cucinare, in quanto cuochi amatoriali e/o professionali nei loro paesi d’origine, una vera ricchezza in termini di patrimonio culturale e gastronomico. I piatti da loro elaborati attiravano anche persone esterne, curiose e pronte ad assaggiare le specialità provenienti da tutto il mondo. Il nome Makì è stato ispirato dal termine Maquis, piccola locanda gastronomica comune in Africa occidentale, a metà tra il ristorante e il chiosco ambulante, generalmente aperto sulla strada, in cui fermarsi a mangiare qualche piatto semplice. Oggi il gruppo che fa Makì sceglie, per ogni incontro, chi sarà lo chef e il menù da proporre e cura l’organizzazione dell’evento che si svolge in locali diversi di Roma: il ricavato va direttamente a chi ha cucinato ed in parte al sostenimento delle attività dell’associazione. Il Makì vuole tenere insieme l’aspetto terapeutico e di auto – reddito. Il cibo, infatti, è un canale diretto di espressione di sé, ricordo, appartenenza: cucinare è un’esperienza importante di trasmissione di saperi e riappropriazione di un luogo che altrimenti è vissuto come estraneo da chi chiede asilo. Il Makì dunque fa uscire i rifugiati dai soliti circuiti dell’assistenza per aprire loro situazioni di socializzazione a cui raramente accedono: locali pubblici e privati, librerie, bistrò …, allo stesso tempo offre a chi frequenta questi luoghi di Roma la possibilità di incontrare i migranti che lo organizzano, senza retorica caritatevole. Si crea così un’occasione di confronto tra culture che permette di conoscersi e condividere in uno spazio familiare. Durante l’incontro gli studenti hanno avuto l’opportunità di conoscere direttamente questa realtà a loro sconosciuta, mostrando forte curiosità e grande apertura al dialogo, sperimentando su di sé il valore socializzante del cibo. Si è creato in tal modo, spontaneamente, un clima di serena condivisione con i membri dell’associazione: molti studenti hanno manifestato il naturale desiderio di raccontare le proprie abitudini e le proprie tradizioni culinarie, anche legate alle imminenti festività natalizie. Un’esperienza sicuramente positiva per i ragazzi che sono stati protagonisti e stimolati attivamente a nuovi approfondimenti.