La storia
Per delineare una storia dell’Istituto Magistrale a Terni, è necessario spingerci almeno ai primi anni del governo fascista, precisamente al 1927. Fin dal XVIII e XIX secolo erano presenti sul territorio istituzioni scolastiche, prevalentemente affidate ad enti religiosi, cui era preposto il compito di educare e di istruire a future mansioni domestiche e/o lavorative i giovani ternani delle famiglie più abbienti.
Il 1927, tuttavia, segna un evento di rilevante importanza per la città di Terni. La città infatti, viene elevata, ad opera del fascismo, a capoluogo di provincia, coronando una sua vecchia aspirazione coltivata dopo aver superato Perugia dal punto di vista economico ed industriale. Segue,dunque, la creazione di nuovi organismi politici tra cui la Prefettura e la Questura con la costruzione, negli anni Trenta, delle relative strutture ospitanti. Sorgono il Palazzo del Governo e gli edifici del Consiglio Provinciale dell’Economia (che diverrà nel 1944 la attuale Camera di Commercio) e della Banca d’Italia. Tale fenomeno modifica profondamente l’assetto demografico ed urbanistico cittadino ed influisce profondamente sulla composizione del nuovo tessuto sociale ed economico. Ed è all’interno di questo nuovo fervore (”creare una Terni più grande”) che nasce, nella mente di molti intellettuali ternani (anche antifascisti) l’idea di affrontare il problema del sistema scolastico cittadino, carente, in particolare, nella presenza di istituti di istruzione secondaria superiore e delle loro sedi.
Italo Ciaurro nel 1932, prendendo in esame il problema di istituire l’Istituto Magistrale, àncora tale esigenza al fabbisogno di 150/200 insegnanti per le scuole elementari che , mancando a Terni, un cospicuo “vivaio” di docenti, devono essere reclutati continuamente fuori:
”I giovani ternani – scrive - che amano la carriera magistrale debbono recarsi in altre Province … Tale deficienza appare ancora più evidente quando si pensi che la vicina Provincia di Perugia ha tre Istituti Magistrali (Perugia, Spoleto, Assisi) mentre nella Provincia di Terni non ve ne è neppure uno!”
Nell’agosto del 1932 il Podestà di Terni l’ing. Almo Pianetti delibera di istituire , in via sperimentale, il primo corso superiore dell’Istituto Magistrale. L’anno scolastico 1933/1934 vede l’affermarsi effettivo del primo corso completo dell’Istituto Magistrale Sperimentale Comunale. L’Istituto risulta suddiviso in quattro classi: I e IV inferiore e I e II superiore. L a delibera dell’Ottobre 1933 stabilisce la pianta organica del personale secondo la legge vigente, provvede all’assunzione del personale e autorizza la fornitura di arredi . Al termine del primo anno di corso il Comune,attraverso la sua ”Rassegna mensile” testimonia il grande successo dell’istituzione in via sperimentale del Magistrale. Ciò dimostrava che si era venuti incontro ad un’esigenza della cittadinanza . Le donne (”giovanette” nell’articolo), potevano accedere alla scolarizzazione superiore, pur se in un ambito che non prevedeva la laurea, il che le escludeva dall’accesso a professioni ritenute appannaggio dei soli uomini, secondo un canale che la mentalità dell’epoca ed il fascismo stesso vedevano adatto alla donna con una continuità di donna, madre, maestra.
L’Istituto Magistrale Comunale, all’atto della sua istituzione, porta il nome di “Anastasio De Filis” e solo in seguito alla sua regificazione (avvenuta nel 1936) acquisisce la denominazione di Istituto Magistrale Statale ”Francesco Angeloni”.
Fino al 1965 l’istituto Magistrale non ebbe una sua autonoma sede, occupando, come risulta da documenti dell’Archivio di Stato di Terni ”il piano rialzato del Liceo Ginnasio”. Ben presto, però,divenne sempre più impellente la necessità di una nuova collocazione dal momento che l’istituto andava subendo un incremento notevole nell’affermazione della scolarità di massa. Tale aumento, da leggersi come riflesso di fenomeni più vasti, quali il benessere più diffuso ed un generale incremento demografico, proseguì con continuità fino alla fine degli Anni Sessanta/Settanta, anche per molti altri istituti del Comune e della Provincia ternani.
L'allora "Magistrale" era frequentato, come risulta dalle richieste dei primi anni '50, rivolte dal Consigliere comunale Gino Petrucci, nonché insegnante dell’istituto stesso, soprattutto da donne ”alunne di Terni e dei paesi viciniori, in maggioranza figlie del popolo... figlie di famiglia che, dato il tipo di scuola, appartengono alla classe dei lavoratori”.
Nel 1959, ottenuto un ingente contributo ministeriale, l’Amministrazione Comunale dette avvio, tramite l’Ufficio Tecnico al progetto del nuovo edificio per l’Istituto Magistrale. Nel 1960 il progetto era pronto e iniziò la sua costruzione. La cerimonia di inaugurazione si tenne il 15 ottobre del 1966 alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione on. Luigi Gui.
Gli anni '60 fanno registrare, parallelamente ad una forte espansione quantitativa della scolarizzazione, anche segni evidenti di crisi della scuola di massa. Il ritmo delle riforme, pur essendo abbastanza sostenuto, non riesce a stare al passo dei cambiamenti della società.
Sull’onda delle agitazioni studentesche del ’68 che vedono anche gli studenti ternani uniti in un Movimento teso ad evidenziare l’inadeguatezza della formazione scolastica, anche all’interno del Magistrale si costituì un comitato di base che, attraverso iscussioni e manifesti, esprimeva una forte egenza di rinnovamento. Tale obiettivo si realizzò, per l’Istituto Magistrale, a metà degli anni '70, grazie alla possibilità offerta dal ministero di creare nuove maxi e mini sperimentazioni. Alcuni insegnanti interni all’ Angeloni, nell’ambito di una sempre più avvertita esigenza di offrire alla città una scuola superiore rinnovata nelle strutture, nei contenuti e nei metodi, vollero imprimere una svolta didattica al sistema formativo magistrale. Nacque un programma sperimentale varato nel 1978/79 che prevedeva tre indirizzi: l’indirizzo Psico –Pedagogico, il Sociologico ed il Linguistico con denominazione aggiuntiva di culturale, perché rivolto verso una sperimentazione a carattere prettamente liceale. Questa sperimentazioni erano finalizzate a formare dei diplomati dal profilo professionale più moderno ed aggiornato, figure professionali intemedie nuove,culturalmente preparate,didatticamente affinate, che avrebbero dovuto vivere la dimensione professionale in stretto contatto con la realtà sociale in cui sarebbero dovuti vivere
Presentati gli indirizzi al Seminario Nazionale di Venezia nel 1980, fu introdotto il modello del quinquennio con un biennio sempre più a carattere orientativo ed un triennio di specializzazione. Con l’adozione amministrativa della riforma da parte del Ministero della Pubblica Istruzione,lentamente si è passati ad assimilare i modelli ed i programmi della sperimentazione assistita ”Brocca” (nome del Sottosegretario del M.P.I. che operò con una commissione la ridefinizione dei curricoli per quasi tutti gli ambiti della scuola superiore).
L’indirizzo Sociologico (nell’85 Socio-informatico e nel 91 Socioambientale) considerato troppo anomalo nel panorama della Direzione Classica, lentamente si è esaurito trasformandosi poi con il “Brocca” nel Liceo delle Scienze Sociali. Gli altri due indirizzi, con innesti di nuove discipline (Diritto, Sociologia, Terza lingua straniera) si sono lentamente modificati ed adattati anch’essi al modello “Brocca” adottandone scelte, criteri ed impostazione metodologica.
LA SCUOLA OGGI:
Il 15 marzo 2010 viene emanato dal Presidente della Repubblica il nuovo Regolamento di riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali. Con la Riforma, a partire dall'anno scolastico 2010/2011, vengono istituiti i nuovi indirizzi di studio liceali:
il Liceo Linguistico, il Liceo delle Scienze Umane, il Liceo delle Scienze Umane con opzione Economico Sociale ed il Liceo Musicale.
Il profilo dei corsi di studio presenti nell’ex Istituto Magistrale acquistano, di conseguenza, una dimensione totalmente liceale, non più sperimentale, ma di ordinamento: accanto ad un nucleo ben definito di discipline comuni (italiano, geostoria, matematica, fisica, scienze, lingua straniera, storia e filosofia, storia dell’arte, scienze motorie) si evidenziano le discipline d’indirizzo dei vari corsi liceali (le tre lingue straniere al liceo linguistico, le scienze umane al Liceo delle scienze umane, diritto ed economia politica nell’opzione economico-sociale, teoria/analisi/composizione con tecnologie musicali e storia della musica al Liceo musicale). Giunta a compimento la riforma Gelmini, la denominazione dell’istituzione scolastica viene modificata in “Licei Statali F. Angeloni” nell’a.s. 2014/15. Nel frattempo, le declinazioni e le curvature prendono forma: per citare le più significative, la realizzazione di un corso Esabac nel liceo linguistico, progetto italo francese che si configura come forma più compiuta di CLIL e prevede il doppio diploma; la modifica al piano orario del liceo musicale, con lo studio della fisica nei primi tre anni e delle scienze negli ultimi due anni, così che gli studenti abbiano sin dall’inizio le competenze necessarie per affrontare una disciplina d’indirizzo, quale tecnologie musicali; l’introduzione del cinese come terza lingua in una sezione del liceo linguistico. A ciò si aggiunge la grande novità dell’Alternanza Scuola Lavoro (ora percorsi PCTO), prevista dalla L. 107 (la cosiddetta “Buona Scuola”), che, soprattutto per il corso liceale delle scienze umane, è un’occasione di messa in campo delle proprie competenze, con gli stage nelle scuole d’infanzia e primaria. Insomma, una scuola in continua evoluzione e aperta al futuro, senza dimenticare la sana tradizione dello studio teorico e pratico, tipico del vecchio Istituto Magistrale.